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L’immaginario di Sandra Tesi č onirico e proiettivo. La superficie dipinta č propriamente uno schermo, su cui prendono forma percepibile i baluginii dal profondo: figurazioni illusive, quadri arbitrariamente fissati d’una storia che in realtŕ č un flusso ininterrotto e insofferente di griglie spazio-temporali. Le ambientazioni in interni si configurano come metafora d’un interno <<altro>>, psicologico: stanze del sogno invase d’una luce enigmatica, che fa abbrividire le forme disvelandole nella loro ambiguitŕ di apparizioni o fantasmi, di concrezioni dell’indistinto sommerso ove risiedono i vissuti soggettivi e ancestrali. La nozione dell’identitŕ personale non puň prescindere dai depositi del profondo e della persistente loro azione conflittuale dell’espressione dell’io. Nicola Micieli
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